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Rassegna Stampa

tango-forever-weser-report

"Tango Forever: cool, classico e sensuale"

23 maggio 2024 - Weser Report

La danza nazionale argentina raramente si vede così perfetta e pura. Si abbracciano strettamente o volteggiano sul palco. Creano sequenze di passi con una velocità e una precisione che non si potrebbero imparare in nessun corso di danza. Combattono usando tecniche di tango. Ad esempio, agganciano insieme la parte inferiore delle gambe alla velocità della luce: lo spettacolo di Broadway “Tango Forever” ha fatto tappa al Teatro Metropol di Brema. Il controllo del corpo incontra la sensualità Oltre al controllo mozzafiato del corpo e alla commedia situazionale rilassata, la musica dell'orchestra di Luis Bravo è particolarmente accattivante con suoni di bandoneon insieme a pianoforte a coda e violoncello.

Festa della Bandiera Genova Romina Godoy

"Festa della Bandiera: grande partecipazione alla giornata di eventi nel segno di San Giorgio e della storia millenaria di Genova"

23 aprile 2024 - Sito Comune Genova

A Palazzo Ducale, dopo i saluti istituzionali del prefetto Cinzia Teresa Torraco, del presidente di Regione Liguria e del sindaco di Genova, si è tenuto l’intervento del coordinatore del Tavolo della cultura Giacomo Montanari dal titolo "I San Giorgio di Pietra: per una valorizzazione dei portali del centro storico". Quindi l’intermezzo dedicato al tango con la performance artistica della ballerina di fama internazionale, Romina Godoy, per celebrare il contributo della città di Genova nella storia del tango e i forti tradizionali legami con Argentina e Uruguay.
«Questa festa rappresenta un'occasione unica per celebrare la nostra identità, i nostri valori culturali e le personalità che hanno contribuito a rendere Genova rinomata in tutto il mondo. È anche un'opportunità per apprezzare il ricco patrimonio paesaggistico, architettonico e culturale che caratterizza la nostra città – ha dichiarato il sindaco di Genova – La bandiera è un simbolo di unità e di orgoglio per tutti noi. Incarna la determinazione e lo spirito indomito dei genovesi. Oggi, mentre la solleviamo in alto, riaffermiamo il nostro impegno a difendere e valorizzare tutto ciò che essa rappresenta».

"Morbegno, ritmo caliente per il tango argentino"

6 settembre 2018 - Il Giorno

La danza nazionale argentina raramente si vede così perfetta e pura. Morbegno (Sondrio), 6 settembre 2018 - Smuove, unisce, avvolge con ritmo e pathos. È il tango che, con il suo festival ormai consolidato ma sempre ricco di sorprese, animerà la bassa Valtellina l'8 e il 9 settembre 2018, colorandola in modo nuovo. Per i suoi dieci anni, l'evento godrà della presenza di Romina Godoy e Pablo García, rinomata coppia argentina del leggendario Tango x 2, apprezzata nel panorama internazionale ed eccellente rappresentante della danza porteña.

Tango-Trani-2018 - Romina Godoy

"Tango, Trani al centro del mondo nel mito di Piazzolla"

4 aprile 2018 - Tranilive.it

"...Il progetto dello spettacolo, che ha visto la sua culla proprio l’anno scorso a Trani, durante la V edizione del Festival del Tango, quest’anno diventa realtà. Ballerini di calibro internazionale affiancheranno l’icona Zotto nello spettacolo liberamente tratto dalla vita di Astor Piazzolla e ispirato soprattutto alle sue opere. In scena, protagonista assieme al grande ballerino, la straordinaria Daiana Guspero, sua compagna di ballo e nella vita, e altri 8 tra i migliori tangheri argentini: Facundo Piñero e Vanesa Villalba, Pablo Mojano e Roberta Beccarini, Pablo Garcia e Romina Godoy, Jaun Manuel Rosales e Liza Rosales, accompagnati dalla grande Orchestra di ben 15 elementi Tango Sonos. Un’opera teatrale a tutto tondo con intermezzi affidati ad un attore e una cantante lirica nel solco della vera anima del tango. Nato in Argentina e Uruguay come espressione popolare e artistica, infatti, il tango comprende musica, danza, testo e canzone. Non solo un genere musicale e un ballo, bensì un vero e proprio fenomeno culturale. Il tango è soprattutto poetica, interpretazione, un modo di esprimersi e un linguaggio col partner dai codici non verbali. Tango, prima persona dell’indicativo presente del verbo tangere, in latino significa “io tocco”. Tocco, sfioro la sensualità, la bellezza, la melanconia, la nostalgia, il fremito della vita che danza sulle ali del tempo...."

TanoTango-Napoli-2016 Romina Godoy

"Arriva TanoTango, festival itinerante: a Napoli ecco tutte le star argentine"

1 settembre 2016 - Leggo

NAPOLI - Buenos Aires chiama. Napoli risponde con il TanoTango Festival, festival internazionale di tango, giunto alla sua XII edizione, organizzato dalle associazioni TamoTango e Milonga Porteña e curato nella direzione artistica da Stefi Donisi. Dall’1 al 4 settembre, quattro giorni itineranti di passione all’Ombra del Vesuvio, in compagnia dei grandi maestri del tango, Pablo Garcia e Romina Godoy, Diego Riemer e Natalia Cristobal Rivè, Ricardo Barrios e Laura Melo, Matteo Panero e Patricia Hilliges, Marcela Guevara e Stefano Giudice, cui si uniranno i maestri della scuola Milonga Porteña di via Diocleziano 109: Marianna Ruggiero, Marco Alario e Tina Del Gaudio, Nicoletta Radice, Nati Miquiero.

"Entre la perfecciòn y el cambalache"

15 gennaio 2006 - Perfil

Non si può essere in chiesa e in processione allo stesso tempo. Non si può dirigere un gruppo di ballerini, immaginare uno spettacolo, creare la coreografia e interpretarla, tutto insieme. Ed è proprio qui che risiede il difetto della nuova megaproduzione di Miguel Ángel Zotto, già pronta per partire in tournée mondiale. Responsabile della sua compagnia Tango x 2, questo artista dalla lunga carriera si assume molteplici responsabilità in Su historia. Nello spettacolo, che dura quasi tre ore, ripercorre non solo i momenti salienti dei suoi 18 anni di carriera – legata alla ballerina e coreografa Milena Plebs, sua ex partner sia sul piano professionale che affettivo – ma anche una cronologia dell’evoluzione del tango, intrecciata a eventi della storia recente dell’Argentina. La somma di tutti questi elementi finisce per offuscare le innegabili virtù della danza, limpida, intensa e di tecnica sbalorditiva. In ogni caso, gli errori che si possono attribuire allo spettacolo di Zotto sono anche il suo punto di forza per conquistare il pubblico straniero, che accorre numeroso a vederlo – di fatto, in questi giorni, l’atrio del teatro Lola Membrives è una Torre di Babele – e che lo vedrà presto in uno dei continenti in cui è già stato. Su historia non nasconde la sua concezione "for export", ma questa caratteristica non compromette l’eleganza e la raffinatezza del lavoro coreografico. Ecco uno dei maggiori meriti dell’opera di Zotto. Miguel Ángel Zotto è un ballerino eccezionale. Si muove sul palcoscenico con la sicurezza di chi ne conosce ogni segreto. Le milonghe più accelerate ed esigenti non lo turbano minimamente. I suoi passi sfidano la capacità dell’occhio umano di ricostruire il disegno dell’andare e venire dei piedi. Ma le sue coreografie non si affidano a grandi acrobazie aeree: la complessità è costruita con eleganza, tutto è calcolato al millimetro, in un dialogo corpo a corpo con le partner di ballo. Le coppie tracciano manovre strette e aderenti al suolo: il massimo splendore si trova nelle scarpe, sorrette dal portamento maestoso degli uomini e dal passo felino delle donne. Occasionalmente, le ballerine vengono sollevate in aria, ma il risultato – spesso grottesco – non riflette la pulizia diffusa della maggior parte delle scene. Ma, come se la pura danza non fosse sufficiente, a questa base artistica si sovrappone una drammaturgia. Lo spettacolo inizia con un omaggio ai maestri e predecessori di Zotto: i mitici Rodolfo Dinzel, Virulazo, Juan Carlos Copes. Tuttavia, successivamente, ci si chiede: perché introdurre un improbabile sosia di Carlos Gardel? Perché inserire un personaggio pseudo-gaucho che esegue un maldestro zapateo e seduce una dama vestita come per una serata di gala degli anni ’30? Qual è il senso della caricatura di uno dei militari della dittatura del ’76? E l’apparizione di ballerine con calze a rete nere nei panni delle Madri di Plaza de Mayo? Mancavano solo Evita, il Che e Maradona per completare il repertorio dei cliché di una presunta “argentinidad” già evocata dall’immagine ad effetto di donne sensuali vestite appena con un bandoneón come reggiseno. Zotto abbaglia con la sua interpretazione e con la sua prodigiosa coreografia. La drammaturgia, però, non funziona. Se la sua volontà di fare tutto non l’avesse trattenuto dal delegare parte della responsabilità a un regista, Su historia sarebbe stata una proposta splendida. Perché non è solo la danza a essere attraente. L’interpretazione di José Ángel “Pepe” Trelles come narratore e cantante è una perla che si fonde meravigliosamente con il blocco dedicato ad Astor Piazzolla. E l’orchestra dal vivo ha un’importanza pari a quella della compagnia di abili interpreti e della scenografia virtuale di Tito Egurza. Sette musicisti, tre cantanti e quattordici ballerini sono la chiave di questo spettacolo, in cui la danza supera di gran lunga una drammaturgia che è un vero e proprio cambalache.